Non sapete cosa cucinare per Capodanno? Noi un’idea ce l’abbiamo e ve la presentiamo: vi racconteremo come Anna, la cuoca madre del Vecchio Gelso ha imparato a prepararli!
Le Marche sono ormai conosciute come la regione dei Vincisgrassi al quale viene data l’errata attribuzione delle tradizionali lasagne. Ebbene, sono tante le differenze, a partire dalle origini! La storia dei vincisgrassi marchigiani è da sempre molto studiata e ricercata.
Molteplici sono le teorie sulla loro nascita, basta andare sul web per rendersi conto che ci sono diverse teorie attribuite ad essa. C’è chi dice che questo antico piatto ha legami con l’assedio austriaco di Ancona nel 1700, quando una cuoca anconetana preparò questa pietanza per il generale austriaco Alfred von Windisch – Graetz che apprezzò molto e dal quale poi in suo onore venne attribuito il nome “Vincisgrassi”.
Altri, invece, sostengono che questo piatto abbia radici ancora più remote, poiché già presente nel famoso libro del cuoco maceratese Antonio Nebbia, uscito anni prima dell’assedio austriaco, questa volta però con il nome di “princisgrass”, il grasso dei principi.
Oggi però, vogliamo raccontarvi un’altra storia sui vincisgrassi: quella di Anna e di come ha imparato a preparare questo piatto. Anna aveva solo 7 anni quando sua nonna le ha insegnato a fare la sfoglia dei vincisgrassi: così piccola da non riuscire ad arrivare al tavolo per impastare; così piccola che con le sue manine non riusciva ad amalgamare bene le uova dentro la fontana di farina; così piccola, che questo ricordo è ancora impresso nella sua mente e ringrazia perché oggi Anna è una maga di questo piatto, tanto apprezzato dai clienti dell’Agriturismo Vecchio Gelso. Così Anna saliva su una sedia e impastava la sfoglia su un tavolo di legno… e poi con il matterello la stendeva: ebbene si, perché Anna la macchinetta moderna non l’ha mai conosciuta e anche se oggi la sua ricetta è un po’ rivisitata, lei continua ad usare il matterello.
La sua attuale ricetta è composta da:
Per la sfoglia
• Uova
• Farina;
Per il ragù (differente da quello bolognese):
• Salsa di pomodoro;
• Mix di carni: maiale, manzo, pollo (non macinato ma spezzettato);
• Burro;
• Formaggio;
• Parmigiano;
• Pecorino,
• Sedano,
• Carote,
• Cipolla.
Come si evince, manca la besciamella, ingrediente tipico delle lasagne ed è invece assente nella pietanza marchigiana. Questa, ma tante altre differenze, rendono i vincisgrassi unici nel loro essere marchigiano. E che dire della bontà, beh…. venite a provarli per giudicare voi stessi! Anna è ormai esperta ed è pronta a passare la tradizione a sua nipote Caterina, così che ogni usanza non si fermi mai!
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