Il periodo di Carnevale è un momento molto particolare per il nostro territorio, con tradizioni che affondano nella notte dei tempi e feste dedicate tanto ai bambini che agli adulti.
Tra Fermo e Porto San Giorgio si svolgerà Sottosopra, una serie di eventi che animeranno i due comuni. Ballo in piazza a Fermo per domenica 26 e per giovedì grasso la sfilata dei Re Carnevale, con la consegna delle chiavi delle città da parte dei sindaci. Le maschere invaderanno i mercati, le piazze, il Palasport con animazioni per bambini, balli e spettacoli che si chiuderanno con il Rogo di Re Carnevale.
Scendendo più a sud, Montefiore dell’Aso, ospita i tradizionali carri allegorici e gruppi mascherati, che sfilano tra il pubblico, accompagnati dal vino locale.
Nel Piceno invece ci sono ben tre Carnevali Storici, quelli di Ascoli Piceno, di Offida e Castignano.
Piazza del Popolo e Piazza Arringo ad Ascoli Piceno si vestono a festa per accogliere i gruppi mascherati e le maschere singole che fanno una satira spietata su politici e personaggi locali che si sono distinti nell’ultimo anno. Un’ironia tagliente e a tratti geniale che trova nel dialetto i giochi di parole più divertenti. Passeggiare con un cartoccio di olive fritte e un bicchiere di vino tra le maschere è un momento di grande divertimento.
Castignano organizza nel giorno di martedì grasso una suggestiva sfilata di lanterne colorate, accompagnata dal grido “fora fora li moccoli”.
Offida ha un rapporto unico con il Carnevale, che qui viene festeggiato fin dal giorno di Sant’Antonio Abate il 17 gennaio. Le protagoniste sono le congreghe, che nelle domeniche (e non solo) precedenti il carnevale sfilano con le loro allegre e chiassose bande musicali. Se il giovedì grasso viene dedicato soprattutto ai bambini, il venerdì di Carnevale si caratterizza per una delle feste più viscerali, “lu Bov Fint“: una caccia per le strade del borgo di un bove finto bianco e rosso. Tutti indossano il “guazzarò“, una casacca che ricorda quella dei macellai di una volta, o i “mutandoni” rivisitazione dei costumi da torero. Sabato, domenica e lunedì sono dedicati ai veglioni nel Teatro Serpente Aureo. Il martedì grasso gran finale con ballo mascherato in piazza per tutto il pomeriggio fino al tramonto quando ha inizio la sfilata di centinaia di “vlurd“, fasci di canne alti tre metri e incendiati. La processione si sviluppa per le vie del paese fino a tornare davanti al palazzo comunale dove si forma un enorme falò, intorno al quale si riprende a ballare. Ci vuole il fisico per certe cose…
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